[Gruppo traduzione] Piano per la versione 10.04 (ovvero: La conquista del mondo!)

Milo Casagrande milo a ubuntu.com
Lun 30 Nov 2009 18:26:09 GMT


Il 30 novembre 2009 18.45, Valter Mura <valtermura a gmail.com> ha scritto:
>
> Parlo di Kubuntu, perché le altre distro sono per me secondarie.
>
> Questo mi sembra un aspetto positivo. La riunione di tutti i pacchetti
> relativi a (ed esclusivi di) Kubuntu può solo facilitare l'individuazione e la
> velocizzazione delle traduzioni.

Piano, io non ho parlato di riunione dei pacchetti, cosa che sarebbe
senz'altro utile sia per Kubuntu che per tutto il resto. Quello che è
saltato fuori da quel Project Timelord, è che il team di Kubuntu non
vorrebbe più usare Launchpad per le traduzioni. Dio solo sa cosa
vorrebbero usare, perché non lo sanno nemmeno loro!

> La lamentela sulla qualità a cosa si riferisce esattamente? Alle traduzioni?

Altra cosa che solo Dio sa. All'UDS quando c'è stata la sessione
riguardo questo aspetto, non hanno detto dove erano indirizzate le
lamentele. Per lo meno quelli che erano lì di Kubuntu (2 persone)
hanno riportato lamentele generali: tipo pezzi di programmi non
tradotti e via dicendo. Il punto è che questo aspetta non dipende solo
dai traduttori, ma anche dalla (mala) organizzazione che c'è stata
nella gestione dei pacchetti di KDE da parte loro. Ai passati UDS mi
avevano anche detto che Kubuntu era upstream al 100% per quanto
riguardava le traduzioni, ma la realtà non è così... e c'è confusione
nel capire cosa sia upstream e cosa no.

> Per ciò che riguarda i pacchetti che vengono implementati da KDE, tutti i
> pacchetti, o quasi, che provengono da KDE sono tradotti, può capitare che ci
> siano alcuni pacchetti di documentazione non tradotti, ma la percentuale è
> minima.
> Il problema si pone se gli sviluppatori di "Ubuntu/Kubuntu" apportano delle
> modifiche ai pacchetti di KDE o se vengono implementati altri pacchetti che poi
> si perdono nel marasma degli altri pacchetti (Gnome, Xcfe). Se si dividono
> invece le distro, un po' come si è fatto per Medibuntu (giusto per fare un
> esempio, anche se non è proprio calzante),

Purtroppo Medibuntu è una questione totalmente diversa, è un progetto
parallelo, che non centra quasi niente con Ubuntu...

> e ci si attiene in modo rigoroso
> all'upstream, sicuramente sarà possibile gestire tutto quanto. E' vero, siamo
> davvero in pochi specifici per Kubuntu, e non è assolutamente facile seguire
> tutto.
> Il mio consiglio è di *non* modificare assolutamente le traduzioni upstream di
> KDE, sia perché il suo team di traduzione lavora bene (e non perché ci sono
> anche io :-), sia perché incasina poi tutto il resto.

Questo è vero, ma finché non sappiano se i pacchetti di Kubuntu sono
effettivamente genuini upstream, siamo in una sorta di limbo.

> Altre piccole cose, forse un po' OT:
> - il programma Kpackagekit per l'aggiornamento dei pacchetti, giusto per fare
> un esempio, mi appare in parte in Inglese, in parte in Italiano, nonostante
> l'abbia tradotto tutto. Verificare per credere.

Può essere che sia stato completato dopo il rilascio dei langpack...
ma non ne sono sicuro.

> - OpenOffice.org, e questo si ricollega alla *modifica* dei pacchetti, presenta
> difetti di visualizzazione della barra di stato, ossia le icone e le
> indicazioni appaiono e scompaiono. Difetto di integrazione con Ubuntu/Kubuntu?
> O solo Kubuntu? Perché non lasciare il programma come viene rilasciato dagli
> sviluppatori ufficiali?

Devo essere sincero, non ho mai notato problemi di questo tipo con Ubuntu...

> Ci sarebbe poi l'annosa questione dello stile: Gnome impersonale, KDE 2a
> persona singolare. A mio giudizio Kubuntu va armonizzato interamente a KDE,
> essendo questo l'ambiente grafico su cui si poggia.

Sono pienamente d'accordo.

-- 
Milo Casagrande <milo a ubuntu.com>



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