[ubuntu-it] [Risposta OT, forse un po' troll] Re: RAI - ci risiamo, non si vede 1-2-3
Calogero Bonasia
kbonasia a gmail.com
Dom 8 Apr 2012 07:57:26 UTC
Il 07 aprile 2012 10:35, E.Odorifero <betaversion a inwind.it> ha scritto:
> Caro Calogero,
> anche se questa risposta potrebbe avere un retrogusto trolloso, ci provo
> ugualmente.
> Per la verità il potere che hanno non è non consentire l'accesso a
> Linux, ma il fatto che noi li vediamo, che sia attraverso la tv o la
> rete. Il loro potere è quello. Il governo trae (perché la RAI non è
> pubblica, ma da tempo è GOVERNATIVA), se non legittimazione o il
> consenso, almeno la manipolazione derivata dai loro programmi E DALLA
> LORO INFORMAZIONE. Non dargli più retta, spegnere la TV e non guardarli
> nemmeno in rete, è la protesta più significativa, come faccio già da
> tempo. SE noi li non vediamo, LORO NON ESISTONO! E' QUESTA LA VERA
> PROTESTA!
impostiamo il problema in modo differente, se siamo d'accordo, allora.
non solo per l'aspetto che non si possono vedere i filmati se non
attraverso un software "particolare", ma soprattutto per il fatto che
comunque il patrimonio audio e video della RAI è di tutti noi e che
quindi andrebbe rilasciato per intero, accessibile e fruibile, anche
tramite la Rete.
Purtroppo la TV non restituisce un feedback se la tieni spenta.
Ripeto, possibile che uno debba tirar giù un sito istituzionale per
protestare?
p.s. in RAI come in tante altre aziende simili, ci lavorano centinaia
di padri di famiglia, loro non c'entrano. Sono d'accordo con te, la
responsabilità è di chi dirige questa organizzazione e determina per
esempio una preponderanza di trasmissioni inutili e fuorvianti come
quella di quell'imbecille di cui per fortuna non ricordo nemmeno il
nome, che conduce Voyager, a discapito di trasmissioni molto più
intelligenti come, ovviamente, quelle condotte dagli Angela padre e
figlio.
Se chi dirige la RAI non è acculturato, è evidente che cerca di tarare
la programmazione sulla base di quelli che sono i suoi limiti e la sua
visione di "cultura" (bassa cultura, o meglio ignoranza da Medio Evo)
promuovendo isole dei famosi e altre minchiate come appunto voyager.
--
Calogero Bonasia
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